
Mauro Valentini: lo sguardo critico del giornalismo al servizio della verità
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A Cartaland non ci sono stati solo attivisti, artigiani o performer. Ci sono stati anche sguardi lucidi, penne affilate, pensatori che hanno fatto della parola un modo per indagare, smascherare, raccontare la complessità. Uno di questi è Mauro Valentini.
Scrittore e giornalista, Valentini è noto per le sue inchieste meticolose, per il suo approccio rigoroso alla cronaca e per la capacità di trattare argomenti delicati con equilibrio e umanità. A Cartaland ha portato la sua voce unica: quella di chi scava sotto la superficie, anche quando il tema sembra semplice.
📚 Il suo intervento ha ruotato attorno a una domanda cruciale: è più sostenibile il libro cartaceo o quello digitale?
Una domanda apparentemente tecnica, ma che Mauro ha trasformato in uno specchio del nostro tempo: fatto di automatismi, narrazioni comode, verità spesso date per scontate.
Con dati, esempi concreti e una narrazione chiara, Valentini ha dimostrato come non sempre il digitale sia la scelta più sostenibile. Ha sottolineato l’impatto invisibile dell’industria degli e-reader, delle batterie al litio, dei server sempre accesi. E ha restituito dignità e valore al libro cartaceo, non come reliquia del passato, ma come oggetto vivo, etico, durevole.
🎤 La sua presenza a Cartaland è stata preziosa perché ha ricordato a tutti che la sostenibilità non è mai un discorso semplice. Va maneggiata con senso critico, va studiata, va raccontata senza scorciatoie.
Mauro Valentini è uno di quei relatori che non cercano l’applauso facile.
Cercano verità.
E in un festival come Cartaland, questo fa tutta la differenza.